Aquae Dulcis
“Chiare, fresche et dolci acque”
Ottava edizione
Evento di arte contemporanea e poesia
Lago di Como e Lago Maggiore
a cura di Associazione Segreta Isola
e I liberi Artisti di Varese
Le associazioni “Segreta isola” e “I liberi Artisti di Varese” sono unite emblematicamente da una linea d’acqua dolce che attraversa i territori geografici sui quali le due realtà culturali e artistiche si affacciano.
Il lago di Como, con le sue infinite variazioni di luce e contrasti, tra monti rivestiti di allori, castagni, tigli, querce, noci, pioppi e alberi di alto e variegato fusto, emana un fascino potente in ogni stagione. “Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo dal lago di Como, è evidente, diceva Robin Williams”
Il ghiaccio dal quale il lago ebbe origine si è trasformato sotto l’urto dell’acqua di una quarantina di fiumi e torrenti, in un placido bacino screziato dalla luce altalenante del sole, accarezzato dalla Breva, fonte ininterrotta di innumerevoli suggestioni. Grazie al microclima lacustre di cui gode, in ogni stagione le sue coste sono ricche di una vegetazione rigogliosa, azalee, camelie, rododendri, ulivi e limoni, che riflettono nel lago sfumature inebrianti che si allungano sull’acqua in un eterno gioco di luci con il paesaggio circostante. Non si contano le emozioni che hanno colpito il cuore di letterati, poeti, pittori e registi cinematografici.
Il lago di Varese, anticamente noto come lago di Gavirate, insieme ai laghi Maggiore, Comabbio, Lugano, Ganna, Ghirla e Monate fa parte dei cosiddetti Sette Laghi della provincia di Varese. Un fiume ininterrotto di acqua dolce che scorre sotto e sopra i terreni ubertosi, arricchendo i paesaggi con riflessi sempre nuovi, tinti di colori accesi o malinconici dal lento scorrere delle stagioni. Il regista Giacomo Campiotti ha ambientato sulle sue rive alcune scene dei suoi celebri film.
“Ogni tanto, nelle giornate di vento, scendeva fino al lago e passava ore a guardarlo, giacché disegnato sull’acqua, gli pareva di vedere l’inspiegabile spettacolo lieve, che era stata la sua vita..scriveva Baricco..”
Il lago Maggiore, detto anche Verbano, secondo solo al Garda come grandezza tra i laghi prealpini, ha ispirato molti autori famosi. Goethe, innamorato delle isole Borromee, ambientò sulle sue rive uno dei suoi romanzi più noti, scritto di getto all’indomani del suo viaggio in Italia.
Lo scrittore Piero Chiara e il poeta Vittorio Sereni, uniti dalla grande amicizia che il lago sugellava, dedicavano alle sponde e ai paesaggi lacustri, parole e versi carichi di sentimento e poesia: “Il lago, visto dalla barca che correva dietro i venti, appariva in tutte le sue mutevoli sembianze: si stava alzando l’inverno, in mezzo al lago, tra Laveno e Intra, una gran macchia scura veniva avanti da sud sullo specchio lucido delle acque: era il fedele vento pomeridiano, basso e teso, che increspa l’acqua senza agitarla, disseminandola di una miriade di punti luminosi…”.
E Sereni rilanciava scrivendo: “Sul lago le vele facevano un bianco e compatto poema ma pari più non gli era il mio respiro e non era più un lago ma un attonito specchio di me, una lacuna del cuore..” Un secolo prima William Turner s’innamorava perdutamente delle luci al tramonto sul lago. E anni dopo, il pittore futurista, Umberto Boccioni, ospite a Villa San Remigio, tra un ritratto e l’altro di un celebre pianista, viveva una sconvolgente storia d’amore con una principessa, nel segreto di una stanza dell’Isolino di San Giovanni, con la finestra spalancata sui contrasti ammalianti del Verbano.
Ecco dunque che, questa linea d’acqua prorompente, che serpeggia, sale e scende, traversa fiumi e laghi, e unisce i territori fino al mare, non può che trascinare nello stupore e nell’incanto poetico l’anima d’artista, mai pago di saziarsi di tanta mutevole bellezza: “a divinis artifex est anima mea”.
Le acque che riempiono i nostri laghi, con i cangianti riflessi sereni, sono tele naturali che ispirano poeti e artisti, catturando l’essenza della tranquillità e della bellezza senza tempo.
Inevitabile quindi, la nascita di un progetto che congiunga idealmente, attraverso l’arte e la poesia, i percorsi che l’acqua, “anima mundi”, disegna sui territori che la caratterizzano, dando vita a un “lake to lake” che rimbalzi da una costa all’altra, raccogliendo storie, leggende, misteri e visioni, che solo un’anima d’artista riesce a percepire e raccontare in tutta la sua interezza.
“..antiche vie tortuose come l’esistenza ha l’acqua, vie che smussano e segnano confini umani e li riconoscono, le sue correnti mani si aggrappano agli scivolosi cancelli delle darsene chiuse, ma privilegio dell’artista è restare sulla terra attraversando il tempo senza morire mai. E la magia dell’arte ancora ci consegna intatta meraviglia”..
Ecco la nuova sfida per i nostri artisti: attraversare le vie d’acqua che ci uniscono, con gli occhi profondi dell’arte e della poesia. Travalicare il tempo, ricongiungendosi con la voce antica e sempre nuova dello scorrere incessante dell’acqua nel mondo.